Questi sono solo alcuni dei moltissimi casi clinici passati da questo studio
Questa è una sezione in continuo aggiornamento per via della disparata casistica che passa dallo studio.
Per spostarvi sulle altre sezioni cliccate sulla lettera corrispondente alla sintomatologia prevalente.
A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z
Renato 33 anni, sono iniziati da 5 anni, quando un giorno forse ha esagerato con uno spinello e si è collassato, da lì è iniziata la forte paura di morte imminente, negli attacchi successivi è rimasta sempre la sensazione di avere fumato uno spinello, ha iniziato a prendere ansiolitici ed antidepressivi, ma senza effetto, da quel momento è iniziato una specie di calvario con gli attacchi che venivano ad ogni stress oppure se un membro della famiglia aveva un problema di salute, lui pensava al peggio e pensava che la stessa cosa potesse accadere a lui, ma anche per eventi piacevoli come il suo matrimonio o la notizia che aspettavano un figlio, in una di queste occasioni ha avuto palpitazioni per 18h !! prima che arrivino le palpitazioni lui avverte un nodo alla gola; iniziamo la cura omeopatica e subito iniziano delle “sensazioni” di attacchi di panico, cioè lui pensa che sta per arrivare, ma poi non arriva, oltretutto tutto ciò senza motivo (aggravamento omeopatico favorevole che si ha all’inizio della terapia e che ci testimonia la correttezza del rimedio), cioè ha paura degli attacchi di panico, ma non li ha; una sera si trovava a partecipare ad una cerimonia ed ha avuto per ben 3 volte la sensazione che stesse per arrivare l’attacco di panico; nei mesi successivi queste “sensazioni” di attacco di panico diventano sempre più diradate e più brevi; è passato un anno e mezzo dalla prima visita, non ci sono stati attacchi di panico veri e propri, anche se rimangono queste sensazioni, per cui in casi come questi non possiamo parlare di guarigione, almeno fino ad ora, ma sicuramente di un notevole miglioramento, anche per il fatto che non fa più uso di psicofarmaci.
Simona 25 anni, 5 anni fa, in concomitanza di una grossa delusione sentimentale, si è annebbiata di colpo la vista, è stata ricoverata ed hanno fatto cortisone e diuretico, fanno TC encefalo ed emettono la diagnosi di “ipertensione intracranica idiopatica”, ha cefalea pulsante alla tempia dx ed acufeni quasi tutti i giorni e peggiora dopo sforzi fisici o esposizione al sole; dopo 7 mesi ricaduta con vista offuscata, vomito e fotofobia e di nuovo cortisone; iniziamo la terapia omeopatica e da subito nota un aumento della fotofobia, una difficoltà ad aprire l’occhio sx (che era l’occhio meno colpito); dopo 2 mesi mi dice che il mal di testa è solo una volta a settimana, mentre prima era tutte le sere, è contenta perchè la mattina si sveglia senza dolore agli occhi e li può aprire subito, mentre prima li doveva aprire gradatamente per adattarsi alla luce, ha anche fatto delle lunghe camminate sforzandosi senza avere cefalea, ma solamente un occhio offuscato per un’ora; adesso Simona ha 30 anni, si è laureata, lavora al computer e non ha più cefalea, nè problemi di vista.
Miriam 26 anni, a seguito di una fortissima arrabbiatura, ha una paresi facciale con bocca storta e palpebra semichiusa e con 3 dosi di cortisone in una settimana si è risolta; dopo 5 mesi altra paresi, forse a causa di un colpo di sole/calore, e questa volta ha anche il naso storto (le paresi facciali in genere insorgono per un colpo di freddo/vento, in questo caso per un motivo opposto, evenienza molto più rara, ma l’elemento predisponente comune è lo scarso adattamento alle variazioni climatiche); lei non vuole più prendere cortisone ed iniziamo la terapia omeopatica che in cinque giorni risolve il caso; questo è un esempio nel quale l’omeopatia ha un effetto sovrapponibile a quello dei farmaci tradizionali, ma ha il grande vantaggio di non averne gli effetti collaterali indesiderati !!
Concetta 77 anni, diabete scompensato e gravissime piaghe da decubito all’osso sacro che è praticamente scoperto ed ai piedi di cui uno è particolarmente grave ed i medici pensano di amputare. In poche settimane di terapia l’osso sacro è già ricoperto da un sottile strato di pelle ed il piede non è stato amputato perché notevolmente migliorato. L’infermiere che le fa le medicazioni giornalmente mi dice che non aveva mai visto niente di simile !!!
Susanna 28 anni, seconda gravidanza, 2 settimane prima di compiere il tempo, ha ancora il bambino in atteggiamento podalico ed i ginecologi le dicono che se non “si gira” dovranno fare il cesareo. Inizia subito la terapia omeopatica e lei stessa sente sia il giorno stesso che l’indomani dei forti movimenti nella pancia. L’ecografia di qualche giorno dopo confermerà che il bambino è in atteggiamento normale cefalico e partorirà in modo naturale.
Carmela 63 anni, è iniziata all’età di 19 anni, quando ha avuto il primo parto, con dolori all’inguine e non poteva stare ferma o seduta, ma doveva camminare e sbattere le gambe, l’anno seguente dolore alla colonna dorsale che è rimasta bloccata ed ha preso cortisone, poi “bursite” alle ginocchia, dolore alla spalla dx, alle anche, ai polsi, al 3o dito di entrambe le mani, e fanno diagnosi di poliartrite, ha anche bursite calcaneale, i dolori sono erranti, cioè si spostano senza un apparente motivo da una articolazione all’altra, la PCR è 66, quando i dolori sono forti deve stare ferma, bloccata ed il dolore è a fitta, mentre il dolore all’inguine migliora col movimento; iniziamo la terapia omeopatica ed in un paio di giorni peggiorano tutti i dolori (aggravamento omeopatico che si ha all’inizio della terapia, ed indica che il rimedio è corretto), si sospende il rimedio e tutto torna come prima, per poi ricominciare il rimedio; dopo 2 mesi mi dice che il dolore all’inguine è scomparso (lo aveva da 44 anni), mentre tutti gli altri dolori sono diminuiti del 20 %; dopo 6 mesi il dolore alla schiena è quasi scomparso, ma fanno molto male le ginocchia, anche se lei mi dice che sono migliorate del 60 %, ha dolore alle caviglie e dolore alle spalle che muovendole migliora, la PCR è 33; dopo 1 anno mi dice che le ginocchia fanno male solo scendendo le scale, altrimenti nulla, e mi dice che la mattina si sente tutta bloccata al risveglio, ma poi mettendosi in movimento si sblocca; dopo 4 anni ricaduta con PCR 132 (aveva sospeso la terapia perchè ormai stava abbastanza bene), deve addirittura scendere le scale all’indietro, ed ha le caviglie gonfie, stavolta in qualche settimana di terapia la PCR scende a 12 ed anche i dolori sono completamente passati; adesso sono passati 16 anni dalla prima visita e Carmela ha 79 anni, mi dice che ogni tanto, circa 1 volta al mese, sopratutto quando c’è umidità, ha delle ricadute che rientrano subito col rimedio omeopatico
Sandra 42 anni, ha psoriasi da 20 anni, è iniziata quando era all’università, era da sola ed ha vissuto male questo passaggio dall’ambiente familiare a quello universitario, è una persona molto timida e mi dice che non ha saputo reggere la convivenza con le altre ragazze dell’ appartamento; all’epoca fece cortisone e la psoriasi sembrò regredire, ma poi nei momenti della vita più o meno stressanti è ritornata ed ha sempre preso cortisone; al momento la psoriasi è sotto il seno, alle ascelle, al dorso della mano dx, dietro le ginocchia, all’inguine ed alle braccia ; all’inizio della terapia omeopatica ha pruriti generalizzati molto forti su tutto il corpo (aggravamento omeopatico iniziale che è un ottimo sintomo), e sospendendo la terapia tutto è tornato come prima ; alla ripresa della terapia nuovamente prurito generalizzato, ma meno forte della prima volta e così di seguito tante altre volte alla somministrazione del rimedio il prurito aumentava, a volte anche conarrossaamento, ed alla sospensione regrediva (la cute, essendo l’organo più periferico è oggetto di “esonerazioni”, cioè “pulizia” del corpo in via centrifuga, dall’interno verso l’esterno), ma di volta in volta sempre con pruriti ed arrossamenti di minore entità, nello stesso tempo tutte le macchie di psoriasi sono andate a diminuire fino a scomparire completamente, e stavolta senza l’uso di cortisone o altri farmaci ; sta bene per 6 mesi, dopodicchè iniziano le prime riunioni a scuola (Sandra è un’insegnante), ed iniziano le prime macchie alle mani, reiniziamo subito la terapia omeopatica ed in pochissimo tempo tutto scompare ; altra ricaduta dopo 5 anni, dove anzicchè psoriasi vera e propria, stavolta c’è solo un arrossamento a mani e polsi, stoppato subito dalla terapia ; adesso sono passati altri 4 anni senza nuovi episodi
Domande Frequenti e relative risposte
Molte domande mi vengono poste frequentemente, ho pensato di riassumerle qui. Se avete richieste più specifiche non esitate a contattarmi.
Ciò significa che un paziente che vuole intraprendere una terapia omeopatica, e sta già facendo una terapia tradizionale, e non la vuole interrompere, non deve fare nessun tipo di scelta, cioè non è davanti ad un bivio dove deve decidere se seguire la medicina tradizionale oppure l’omeopatia, ma può tranquillamente farle entrambe contemporaneamente.
In genere succede che dopo un pò, visti i differenti risultati ottenuti con l’omeopatia, il paziente stesso riduce, fino ad eliminare, la terapia tradizionale.
Mamme che avevano già uno o due figli, ed in seguito hanno un altro figlio nato con l’omeopatia in gravidanza, notano enormi differenze, tra l’ultimo nato ed i precedenti, sopratutto in merito alla maggiore resistenza verso le malattie.
Il rimedio si può dare direttamante al bambino, oppure alla madre che, assumendolo per bocca, glielo trasferirà attraverso il latte.
Importante sottolineare come anche la medicina tradizionale ha riconosciuto che in caso di chemio e/o radio, l’omeopatia riesce a mitigare i pesanti effetti collaterali di queste, ed è per questa ragione che è consigliata l’omeopatia a chi deve fare chemio e/o radio.