Questi sono solo alcuni dei moltissimi casi clinici passati da questo studio

Questa è una sezione in continuo aggiornamento per via della disparata casistica che passa dallo studio.

Per spostarvi sulle altre sezioni cliccate sulla lettera corrispondente alla sintomatologia prevalente.

A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z

Rosa 40 anni, le viene dopo mangiato con meteorismo, sopratutto se ha mangiato verdure, o se ha delle emozioni, o se si innervosisce, cosa che avviene sopratutto prima del ciclo, anche se va in un luogo chiuso ha tachicardia, se è in banca pensa che potrebbero arrivare dei rapinatori, anche in chiesa ha tachicardia, sente anche un senso di oppressione nella parte alta del torace, ha la chiara sensazione di una palla che dall’interno batte sullo sterno tutte le volte che è nervosa; iniziamo la cura omeopatica ed uno dei primi segni positivi che mi riferisce è la drastica riduzione dei cattivi pensieri, cioè mi dice che prima erano tutto il giorno, adesso solo a momenti !! lLa tachicardia c’è stata ancora, ma molto più breve, mangiando verdure anche il meteorismo è stato minimo !! Ha anche avuto dei fatti emotivi, ma senza tachicardia !! mi dice che i figli la fanno arrabbiare di meno, prima del ciclo è sempre irritabile, ma senza palpitazioni, è stata in banca, ma senza il pensiero che potessero irrompere i rapinatori, ed anche in chiesa è stata tranquilla, non sente più la “palla” che batte allo sterno; ritorna dopo 3 anni e mi dice che sono tornate le palpitazioni a causa di una lite col marito, ma con la ripresa della terapia omeopatica, cessano, a parte questa circostanza, non ha avuto più nessun episodio di tachicardia !!

Francesco 15 anni, ha avuto tonsilliti ricorrenti purulente da quando aveva pochi anni, appena prende anche un minimo colpo d’aria ha la febbre, che è arrivata anche a 41, e le tonsille, che sono comunque molto grosse anche in situazioni normali, si riempiono di pus, hanno un aspetto bucherellato e lui stesso mi fa vedere che se prende un cotton fioc e preme su una delle tonsille fuoriesce, tipo maionese, del pus dai vari buchi che si sono formati negli anni, il chirurgo gli dice che le tonsille si devono obbligatoriamente asportare, ed io stesso sono un poco titubante ad intraprendere una terapia omeopatica perchè non ho mai visto tonsille così compromesse !! iniziamo la terapia omeopatica ed al primo colpo d’aria, siamo a gennaio, febbre a 40 che riusciamo a fare passare in 3 gg senza antibiotici nè antipiretici, ha dolore alle tonsille deglutendo, e riuscire a fare pazientare un ragazzo di 15 anni, non è stato facile, ma i primi risultati non tardano ad arrivare, cioè stavolta le tonsille si sono ingrossate, ma senza fare le placche di pus e la febbre è scomparsa ; dopo qualche settimana altro colpo d’aria e di nuovo febbre, ma stavolta a 37,5 e con decorso molto più breve ; più avanti gli attacchi ci sono sempre stati, ma via via non solo meno forti, ma anche più diradati nel tempo, le tonsille si sono via via ridotte di volume, anche se sono rimaste più grosse del normale ed anche le placche si sono presentate sempre più di rado e sempre con minore violenza ; adesso Francesco ha 26 anni, ha circa 1 influenza all’anno che riesce a stabilizzare subito senza arrivare al pus alle tonsille

Assunta 74 anni, si addormentano le mani la notte o facendo lavori fini come il cucire o il ricamare e, dopo aver fatto elettromiografia, il neurologo ha consigliato l’intervento chirurgico che lei ha già prenotato. Nell’arco di qualche settimana il disturbo è diminuito tanto che la paziente ha rinviato l’intervento e dopo qualche mese è completamente scomparso e la paziente ha ripreso le sue attività di piccola sartoria.

Domande Frequenti e relative risposte

Molte domande mi vengono poste frequentemente, ho pensato di riassumerle qui. Se avete richieste più specifiche non esitate a contattarmi.

Le terapie della medicina tradizionale sono di tipo chimico, l’omeopatia è costituita da onde elettromagnetiche, per cui è una medicina di tipo fisico, di conseguenza tra i due tipi di terapia non esiste nessuna interferenza.
Ciò significa che un paziente che vuole intraprendere una terapia omeopatica, e sta già facendo una terapia tradizionale, e non la vuole interrompere, non deve fare nessun tipo di scelta, cioè non è davanti ad un bivio dove deve decidere se seguire la medicina tradizionale oppure l’omeopatia, ma può tranquillamente farle entrambe contemporaneamente.
In genere succede che dopo un pò, visti i differenti risultati ottenuti con l’omeopatia, il paziente stesso riduce, fino ad eliminare, la terapia tradizionale.
La gravidanza è il momento migliore per iniziare l’omeopatia, ed è anche quello dove si vedono i migliori risultati: ci sono milioni di cellule che si stanno differenziando e moltiplicando, e l’omeopatia, agendo sulle “scelte biologiche” delle varie cellule, seleziona da subito le scelte biologiche migliori per quelle cellule.
Mamme che avevano già uno o due figli, ed in seguito hanno un altro figlio nato con l’omeopatia in gravidanza, notano enormi differenze, tra l’ultimo nato ed i precedenti, sopratutto in merito alla maggiore resistenza verso le malattie.
Per gli stessi motivi di sopra, con l’omeopatia durante l’allattamento, indirizziamo da subito le cellule del nascituro verso le migliori “scelte biologiche” possibili.
Il rimedio si può dare direttamante al bambino, oppure alla madre che, assumendolo per bocca, glielo trasferirà attraverso il latte.
In genere 2 mesi, alla fine dei quali si fa una visita di controllo, (i primi segni di miglioramento devono comunque vedersi entro le prime 2 settimane), durante la quale si deciderà se proseguire le visite ogni 2 mesi, oppure ogni 6 mesi, o ogni 12 mesi, o non ne sono più necessarie.
In genere una volta al giorno; nei momenti iniziali di aggravamento omeopatico (in genere le prime 2 settimane), spesso si sospende, per cui neanche una volta al giorno; nei momenti di peggioramento della malattia, si può prendere invece anche 5-6 volte al giorno, oppure si può semplicemente tenere il flaconcino a contatto con la pelle per qualche ora (tipo cerotto medicato a lento rilascio), l’omeopatia è costituita da onde elettromagnetiche, per cui il vetro del flacone conduce, la pelle conduce, ed il segnale arriva lo stesso anche attraverso la pelle.
No, si può prendere in qualsiasi momento della giornata, l’importante è che si assumano sempre lontano dal cibo, e si può anche cambiare orario tra un giorno e l’altro.
Nulla, si riprende regolarmente l’indomani.
Assolutamente nulla: può capitare che in famiglia, ci si scambia per sbaglio il rimedio di uno, con quello di un’altro, o altri tipi di errori, o anche un rimedio prescritto sbagliato; in tutti questi casi è come sparare ad un bersaglio che non si colpisce, cioè non si va a stimolare nulla e non succede assolutamente nulla.
Come detto prima non esiste nessuna interferenza con la chemio, mentre la radioterapia, utilizzando forti frequenze, in parte annulla gli effetti dell’omeopatia, che in questo caso va fatta dopo diverse ore.
Importante sottolineare come anche la medicina tradizionale ha riconosciuto che in caso di chemio e/o radio, l’omeopatia riesce a mitigare i pesanti effetti collaterali di queste, ed è per questa ragione che è consigliata l’omeopatia a chi deve fare chemio e/o radio.
Come detto prima si possono somministrare rimedi a bambini di poche ore, così come a persone molto anziane.
Assolutamente no, l’importante è non prenderlo nell’ora precedente o seguente all’assunzione del rimedio.
Assolutamente no, anche se fare una dieta sana porta sempre a dei vantaggi.
Semplicemente al riparo dai raggi solari.
In farmacia, o in parafarmacie specializzate; non tutte le farmacie però, sono addentro alla commercializzazione dei rimedi omeopatici, per cui diffidare da chi prevede tempi di arrivo del rimedio superiore a 3 gg., o peggio ancora da chi dice che quel rimedio non esiste.
Questa è una domanda che mi viene posta spesso, io rispondo che il verbo credere si usa in altre circostanze: ad es. Gesù è morto e risorto, io non c’ero, ma ci “credo”; l’omeopatia è la medicina dell’evidenza, per cui anche se sono scettico (e lo è la maggior parte dei miei pazienti, quantomeno all’inizio), devo semplicemente osservare, con mente serena e libera da pregiudizi, quello che succede: se non succede nulla, dirò che non è successo nulla, se sono migliorato, dirò che sono migliorato e se sono guarito dirò che sono guarito.
L’omeopatia unicista costa pochissimo: un rimedio costa circa 15 euro, ed in casi particolari può arrivare a 20 euro ed un rimedio dura per tutta la vita.