Questi sono solo alcuni dei moltissimi casi clinici passati da questo studio
Questa è una sezione in continuo aggiornamento per via della disparata casistica che passa dallo studio.
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Giulia 2 anni, ha la febbre a 38,5 ha mani e piedi freddi, ha la testa calda, si lamenta, non mangia e non riesce a dormire, i genitori sono preoccupati sia perchè è la loro prima figlia e la prima febbre che affrontano, sia perchè ci conosciamo ancora da poco e non sanno come funziona l’omeopatia, ma si fidano di me.
Io spiego loro che la febbre è un meccanismo di difesa aspecifico che ci mette a disposizione il Buon Dio per “cuocere” i microbi, spiego loro che più è alta e meglio è, nel senso che indica la notevole “energia” di quell’individuo; faccio loro l’esempio di un vecchietto molto debole che riesce a fare una febbre molto bassa, al massimo di 37,5-38 proprio perchè i suoi “bruciatori” più di così non riescono a fare, mentre un bambino, che ha molta più energia, riesce a fare una febbre anche oltre 40 !!
Questo ragionamento potrebbe sembrare folle, ma non lo è; qual è il vero pericolo della febbre alta ? Sono le famigerate convulsioni, che fanno tanta paura perchè fanno pensare all’epilessia ed alla meningite, ma non c’è alcuna relazione tra queste malattie ed una eventuale convulsione febbrile; in ogni caso, per prevenire le convulsioni basta sapere che ci sono dei segni che precedono le convulsioni e che sono : il delirio, lo sguardo assente, l’estrema sofferenza del bambino, l’incapacità di prendere sonno, e non c’è alcuna relazione col grado della febbre; è importante tenere bene questi concetti perchè nella cura omeopatica si verifica esattamente l’opposto, per cui io in venticinque anni di lavoro e centinaia di bambini con febbre alta, non ho mai avuto un solo caso di convulsioni febbrili.
Cominciamo quindi a dare a Giulia il suo rimedio omeopatico ed in pochissimi minuti accadono delle cose sorprendenti : la testa diventa più sollevata sul collo, gli occhi diventano più aperti, comincia a guardarsi intorno ed osserva il mondo circostante, chiede dell’acqua e del cibo, ed addirittura accetta di giocare; avevo già avvertito i genitori che paradossalmente la febbre, intesa come numero che si legge sul termometro, può anche aumentare ed infatti dopo un’ora era salita a 39, la madre che la vede giocare mi dice che se non sapesse che è 39, guardando la figlia potrebbe pensare che al massimo potrebbe essere di 37,5.
Ebbene l’omeopatia funziona così : la temperatura sale di più (per arrostire meglio i germi), ed in genere è anche breve, cioè non supera le 36 ore, ma il soggetto sta visibilmente meglio e questo bisogna valutarlo da 3 cose nei bambni : 1) devono mangiare, 2) devono dormire, 3) devono giocare; se ci sono questi 3 fattori lo stato mentale è in miglioramento ed è impossibile che vengano le convulsioni !!
Carmelo 49 anni, dopo pochi giorni di terapia inizia ad usare il tapirulan che aveva comprato da tempo e non aveva mai usato; spontaneamente inizia a fare una dieta più equilibrata; nello stesso tempo, senza che quasi se ne rendesse conto riduce le sigarette del 50 % e mi dice che ha meno bisogno delle sigarette ed addirittura ne ha disgusto. Un giorno ha addirittura buttato una sigaretta appena accesa, cosa che non era mai accaduta.
Domande Frequenti e relative risposte
Molte domande mi vengono poste frequentemente, ho pensato di riassumerle qui. Se avete richieste più specifiche non esitate a contattarmi.
Ciò significa che un paziente che vuole intraprendere una terapia omeopatica, e sta già facendo una terapia tradizionale, e non la vuole interrompere, non deve fare nessun tipo di scelta, cioè non è davanti ad un bivio dove deve decidere se seguire la medicina tradizionale oppure l’omeopatia, ma può tranquillamente farle entrambe contemporaneamente.
In genere succede che dopo un pò, visti i differenti risultati ottenuti con l’omeopatia, il paziente stesso riduce, fino ad eliminare, la terapia tradizionale.
Mamme che avevano già uno o due figli, ed in seguito hanno un altro figlio nato con l’omeopatia in gravidanza, notano enormi differenze, tra l’ultimo nato ed i precedenti, sopratutto in merito alla maggiore resistenza verso le malattie.
Il rimedio si può dare direttamante al bambino, oppure alla madre che, assumendolo per bocca, glielo trasferirà attraverso il latte.
Importante sottolineare come anche la medicina tradizionale ha riconosciuto che in caso di chemio e/o radio, l’omeopatia riesce a mitigare i pesanti effetti collaterali di queste, ed è per questa ragione che è consigliata l’omeopatia a chi deve fare chemio e/o radio.