La Fisica ci spiega come funziona l’Omeopatia
Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina per aver scoperto il virus dell’AIDS, ha gettato le basi scientifiche per comprendere il meccanismo d’azione dell’Omeopatia. Cioè dopo circa 200 anni di uso dell’Omeopatia su base solo empirica, oggi, grazie a Luc Montagnier ed altri premi Nobel per la fisica citati di seguito, abbiamo tutti quanti finalmente compreso come funziona l’Omeopatia. Lui ha ripreso il concetto della “memoria dell’acqua”, già coniato da Jacques Benveniste, cioè una sostanza se estremamente diluita e dinamizzata (cioè sbattuta energicamente), conserva il “ricordo” della sostanza con la quale è stata diluita e dinamizzata. Esattamente come avviene per tutti i rimedi omeopatici che sono altamente diluiti e dinamizzati con la loro sostanza originaria. Facciamo un esempio: l’arsenico, che come tutti sanno è estremamente velenoso, se estremamente diluito e dinamizzato acquista 2 proprietà: – la prima è che attraverso la “diluizione”, non appena si supera il numero di Avogadro, cioè diluizione di 10 elevato a -26, cioè 1/1 seguito da 26 zeri, non contiene più neanche una molecola della sostanza originaria cioè l’arsenico, e se consideriamo che addirittura le diluizioni in omeopatia vanno da 10 elevato a -400 in su, cioè 1/1 seguito da 400 zeri ed oltre, ci rendiamo conto che il rimedio omeopatico è un prodotto “sicuro”, in quanto non contiene più alcuna molecola della sostanza originaria, sia essa velenosa che non; – la seconda è che attraverso la “dinamizzazione” tutte le particelle d’acqua che erano a contatto con quella sostanza, ne conservano la memoria e quindi “le proprietà”.
L’esperimento di Montagnier (“DNA onde e acqua”, una scoperta che poggia su fisica, medicina e omeopatia), è stato il seguente: ha preso 2 provette adiacenti e fisicamente separate, immerse con la loro parte inferiore in una vaschetta contenente acqua sottoposta ad un debole campo elettromagnetico di 7 hertz (come quello dei rimedi omeopatici, nella fattispecie infatti è stata messo nella vaschetta un noto rimedio omeopatico che è l’Arnica montana 200), una delle 2 provette conteneva un frammento di DNA, mentre la seconda provetta conteneva acqua pura distillata contenente i nucleotidi (che sono i più piccoli frammenti di un qualsiasi DNA). Dopo circa 18 ore, anche nella seconda provetta è stato trovato lo stesso DNA! Cioè è come se in una provetta abbiamo messo un’automobile e nell’altra solo dei bulloni e tutte le altre materie prime occorrenti per costruire un’automobile, attraverso l’informazione dell’acqua diluita e dinamizzata è stata assemblata in modo perfetto l’automobile nella seconda provetta!
Emilio Del Giudice, grande fisico nucleare italiano, ha dimostrato come l’acqua diluita e dinamizzata non è costituita da tante molecole di H2O tutte libere tra loro, ma è organizzata in reti di Domini di Coerenza che sono degli aggregati di milioni di molecole di acqua che sono responsabili della “memoria dell’acqua”.
Vittorio Elia, docente di elettrochimica, da anni studia il comportamento di soluzioni acquose estremamente diluite e dinamizzate (cioè omeopatiche), ed ha verificato, che in queste soluzioni, viene rilevato un calore in eccesso (fenomeno esotermico), ed anche la conducibilità elettrica è notevolmente aumentata, ed anche il pH è variato! Per cui non si tratta di un insieme di “normali” molecole d’acqua, ma sono degli “aggregati” (clusters) di molecole d’acqua, che possiedono pertanto i requisiti tipici dei “sistemi complessi”. Tutte caratteristiche che l’acqua normale non ha. Ecco che siamo di fronte ad un elemento in grado di fornire informazioni di natura terapeutica. Concludendo si può affermare che “l’acqua” contenuta nei vari flaconcini omeopatici, non è un’acqua normale, ma un’acqua che contiene una “informazione”, che è la stessa della sostanza che vi era sciolta. Questa informazione viene decodificata dalle nostre cellule che prendono tutti i bulloni necessari per ricostruire di nuovo l’automobile perfetta, così com’era prima della malattia. Infatti l’omeopatia non fornisce i bulloni, cioè la materia prima, come invece fa un antibiotico o un antinfiammatorio, che si sostituisce all’organismo, ma i bulloni, cioè la materia prima, la deve fornire l’organismo, e l’omeopatia invece fornisce le informazioni, cioè il progetto di come tutti questi bulloni devono essere assemblati in modo perfetto per ridare equilibrio all’organismo che lo aveva perduto in seguito alla malattia.
Domande Frequenti e relative risposte
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